Le tessere del vostro sacchetto

Chiudete gli occhi.

No, teneteli pure aperti, non importa.

Immaginate un tocchetto di legno di dimensioni fisse e replicabili. Tipo una tesserina del domino.

Continuate ad immaginare.

Vi è stato consegnato un numero esatto ma non noto di tesserine in un bel sacchetto di panno bianco.
Ogni tanto tuffate le mani in questo sacchetto, stringete le tesserine, strofinate i palmi sul legno, percorrete coi polpastrelli i loro spigoli smussati, lasciatevi trasmettere il caldo del loro legno vivo.

Ora iniziate ad agitarvi.

Abbandonatevi a qualche pensiero ansiogeno.

Accelerate il battito del vostro cuore, accorciate i respiri.

Tuffate nuovamente le mani nel sacchetto di panno bianco.
Percepirete le vostre tesserine come minuscole, vi sfuggiranno quasi dalle mani, non riuscirete ad afferrarle.
Vi sembreranno pochissime.
Diventerete avidi, ne vorrete di più, le cercherete inutilmente in altri sacchetti che non sono il vostro. E più vi agiterete, e più loro diventeranno minuscole saponette impossibili da trattenere. Vi sembrerà di sentirle disgregarsi tra le vostre falangi madide di sudori freddi.

Ora, smettete di agitarvi.

Rilassatevi.

Fate lunghi respiri a ritmo costante. Ossigenate i vostri tessuti.

Immergete ancora una volta le vostre mani tra le tessere.
Ora sarete capaci di sentirle distintamente una a una,  come per magia si adatteranno perfettamente alle vostre pieghe palmari, riempiranno  le vostre fossette radiali.
Avrete la sensazione che le tessere siano tutte afferrabili, che siano piene, che siano abbastanza.

Bene, esperimento finito.

Adesso chiamate le vostre tessere “tempo” e maneggiate con tutta la calma necessaria il vostro sacchetto.

(L’immagine è un’installazione di  Qiu Zhijie, “The Small Knocking Down the Big”)

13 pensieri su “Le tessere del vostro sacchetto

  1. Che bellissima metafora, mi piace un sacco! Figurati che a me a volte prende talmente male che mi sembra quasi di non sentirle proprio più le tesserine di legno, o che si siano ridotte in maniera spropositata! Respiro e mi rilasso, allora, ci provo eh 🙂

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