Vademecum su come è meglio non vestirsi il giorno della laurea

Lo so, non sono titolata a farlo. Sarebbe come Babbo Natale che impartisce lezioni di fitness. Però ci sono certi giorni – e sono quelli in cui il comprensorio si rallegra degli esami finali dei corsi di laurea- in cui giuro che proprio non riesco a trattenermi.

Siccome un minimo di dignità e senso del pudore ce l’ho, non avrò la pretese di dar consigli su come vestirsi.

Ma su come non vestirsi, sì, concedetemelo.

Ecco per voi, amiche laureande, alcune regole base, che ritengo di assoluta utilità pratica, per affrontare il giorno della vostra laurea.

Cominciate facendo questo semplice esercizio: sicuramente state pensando che dovrete in qualche modo essere eleganti. Avete ragione.
Ora però cercate di distinguere le altre circostanze in cui riterreste di dover indossare abiti distinti. Identificate questi altri momenti e poi focalizzate attentamente questa grande verità: la laurea è un’altra cosa.

Tutte le altre regole discendono da questo vitale punto di partenza.
Ne deriva, pertanto che:

1. Non vi trovate a un matrimonio: per cui giurate solennemente che non indosserete abitini optical, décolletté open-toe o – per sentirvi maledettamente originali- kimono con tanto di bacchette ferma chignon.

2. Non vi trovate ad una Prima Comunione, tanto meno alla vostra: evitate per pietà piega a boccoli e abitini bomboniera in taffetà color albicocca.

3. Non state andando a ballare: vietati mini-dress giropassera, shorts minimalisti abbinati a francesine tacco 12, trasparenze di qualsiasi foggia.

4. Non siete standiste ad una fiera, né cameriere ad un ricevimento: evitate tailleurini monocromatici che nemmeno vostra madre negli anni Ottanta avrebbe indossato senza sentirsi a disagio.

5. Non è la notte di San Silvestro: le paillettes sono una pessima idea.

6. Non siete né sulla Croisette nè all’Academy, per cui, tranquille non state per ritirare l’Oscar ma solo una pergamena: evitate pepli,  smokey eyes, guanti bianchi e parure Bulgari.

Ultima grande verità: che il tubino nero sia un indumento passepartout è una sonora menzogna. Sono certa che nemmeno la Hepburn l’avrebbe scelto per discutere la sua tesi.

 

25 pensieri su “Vademecum su come è meglio non vestirsi il giorno della laurea

  1. Ben divertente. E …. molto appropriato! Non tutte le definizioni mi sono totalmente famigliari. Cercate e scoperte alcune sul Web, mi sfugge ancora “mini-dress giropassera”. Forse è un francesismo. Includeremo tutto ciò nel voto di laurea.

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