I conti non tornano

Durante queste vacanze natalizie che ci hanno tenuti felicemente insieme, abbiamo avuto modo di visitare diversi presepi artistici, decine di presepi artistici a dire il vero.
Presepi di montagna, di città e di mare.
Centinaia di pecorelle, ettolitri di acqua dalle cascatelle, decine di fabbri che battono lo stesso pezzo di ferro per ore, pescatori che avvolgono reti senza soluzione di continuità, panettieri che sfornano la stessa pagnotta per giorni. Notti e giorni ripiegati in pochi minuti si susseguono in continuo in un rassicurante loop natalizio.

– Mamma, ma alla fine Giuseppe chi è?-
– Giuseppe è il papà di Gesù-
– Ah-


– Mamma, ma Gesù non ne aveva anche un altro di papà?-
– Beh, sì, Dio-
– Cioè, Gesù ha due papà?-
– Sì, Giuseppe è il papà di Gesù qui sulla terra, Dio è il papà di Gesù in Cielo. Dio è anche il nostro papà in Cielo, sai?-
– Ah-

– Mamma?-
– Sì, dimmi-
– Giuseppe ora dov’è?-
– E’ morto-
-Ah. Quindi è in cielo?-
– Sì, è in cielo-
– Ah-


– Mamma?-
– Sì, dimmi, che c’è?-
– Gesù quindi ha due papà in cielo e zero sulla terra…come fa ora?- 

 

Quel che so di questi bellissimi voli pindarici in compagnia di Signorina A e Mademoiselle C, ma anche un po’ con Miss T il cui giovane acume sta maturando insieme al biondo dei suoi riccioli, è che presto le mie risposte non saranno per loro abbastanza. Metteranno un contorno attorno a quello che so, capiterà che non sarò più il tutto che credono ora loro di me. Pian piano mi confineranno dentro a quel che sono, scavalcheranno i miei limiti per andare oltre. E andrà bene così.

 

 

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