Homo fraternus

Ieri pomeriggio, mentre ero al capezzale di Signorina A, febbricitante sul divano, sono tornate a casa anche Mademoiselle C e Miss T.

Miss T s’è, appena messo piede in casa, appollaiata sul mio corpo, intimandomi di sedere sul divano ai piedi di Signorina A sdraiata, per consumare il rituale della coccola del ritrovo di fine giornata di lavoro.
– Miss T, fatti vedere bene, secondo me sei un orsetto le dico io, tra una coccola e l’altra.

– No, no ciono un ossetto- scuote i riccioli lei, ridendo di sottecchi.

Ho capito, ho capito, chiediamo a Signorina A che animaletto sei secondo lei  proseguo il tenero gioco.

– Forse è una mucca– interviene Signorina A, che nel frattempo sta sfogliando schede di ruminanti sul quaderno che le ha portato da scuola Mademoiselle C.

No, no ciono una mucca–  comincia a infastidirsi Miss T.

– Va bene, Miss T, sei una bambina, lo sappiamo-  dico io, dando una stretta all’allegro siparietto.

No, no–  si mostra ancora contrariata lei, a sorpresa.

– No?- diciamo in coro stupite Signorina A e io.

Io ciono una ciorella

Miss T non è un Homo sapiens, non è un austrolopiteco, né un neanderthalensis o un cromagnonoide.

Miss T, che se le chiedi di dirti da dove viene, risponde “io fatta mamma, papà e angicalla (mitologica crasi tra Mademoiselle C e Signorina A)”, nei suoi due anni, considera di appartenere alla specie dell’ Homo fraternus.

Miss T è una sorella.

12 pensieri su “Homo fraternus

  1. I bambini parlano con il cuore…quest’estate la mia interrogato dalla nonna sul nomi della famiglia diceva: babbo M sorella A nonna R mamma….mamma…NOI. E come non sciogliersi d’amore..ma non ho più un identità 😉

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