Lavatrici che sfornano inattesi attimi di felicità

Stendere un lenzuolo blu a righe.

Un grande lenzuolo matrimoniale.

Piegarlo a quattro mani per riuscire a farlo stare sullo stendino pieghevole temporaneamente piazzato in mezzo ad un salotto cosparso di libri, giochi, pennarelli, fogli, quaderni, bambole, palline, volantini di supermercati, chiodini, figurine.

Fare la gimcana tra la giungla di oggetti per guadagnare centimetri di ceramica su qui appoggiare almeno la punta dei piedi.

Forzarsi a non essere ingoiati da quel disordine, perché è ora della nanna e le energie residue son da usare per convincere ad andare a letto, per far indossare pigiami, per mettere dentifrici su spazzolini e riporre spazzolini nei bicchieri, per leggere una storia, per una preghiera, per un’ultima raffica di baci.

Afferrare due lembi del lenzuolo blu a righe. Affidare gli altri due alle mani del Signor Pàpici.

Compiere distrattamente la prima piegatura, quella sul lato lungo, quella che ti lascia tra le mani un bislungo rettangolo di stoffa doppia.

Praticare una trazione congiunta in direzioni opposte, di modo da rendere opzionale la successiva stiratura.

Attirare involontariamente l’attenzione di tre bimbe, che in rapida successione si infilano festanti sotto la striscia di stoffa blu.

Ritrovarsi a far scodinzolare il lenzuolo su e giù, come un’onda, coprendo e scoprendo le sonore risate di Mademoiselle C, Signorina A e Miss T, in formazione tipo.

Tirare su le braccia e scoprire con uno sbuffo le tre testoline rapite da un’estemporanea estasi festosa.

Tirare giù le braccia, avvolgere le giovani chiome nel blu e scoprire il sorriso rapito del Signor Pàpici.

Strani elettrodomestici, le lavatrici che sfornano inattesi attimi di felicità.

 

20 pensieri su “Lavatrici che sfornano inattesi attimi di felicità

Lascia un commento