La mia vita domestica in una manciata di film

Volevo solo dormirle addosso. Nessun affascinante tagliatore di teste aziendale con le fattezze di Giorgio Pasotti, solo la mia routine notturna con Miss T, che ama dormire sdraiata su di me anziché sul materasso del suo lettino. Oltre dodici chili di carne, morbida ciccia e agitazioni oniriche.

La finestra sul cortile. Quel  che James Stewart spiava con la sua gamba rotta nella pellicola di Hitchcock erano vicende ben più succose di quel che osservano a occhio nudo le almeno quattro vegliarde ultraottantenni che abitano le finestre di fronte al mio soggiorno. Io le considero affettuosamente specie di angeli custodi con un certo gusto per il voyeurismo domestico. Sicuramente fin che ci son loro, nessun ladro potrà mettere impunemente piede in casa nostra. Altra certezza: quando traslocheremo, mi mancheranno tantissimo.

Gli spietati, nella sua variante Le spietate, quando finalmente io e il Signor Pàpici ci sediamo a tavola dopo esserci rocambolescamente assicurati di aver nutrito tutte e tre le giovani bocche, riparte da parte delle nostre Clint, Morgan e Gene in gonnella l’incessante sequela delle richieste, per ricevere in contemporanea e istantaneamente acqua, fazzoletti di carta, parmigiano, grissino, forchetta caduta a terra, tovagliolo, di nuovo acqua, un altro pochino di parmigiano. Senza pietà.

Come te nessuno mai. Sono romanticamente convinta che dietro le 8754 volte giornaliere in cui viene pronunciata tra le mura domestiche la parola “Mamma!” sia celata la verità insita nel titolo del lungometraggio adolescenziale di un giovanissimo Gabriele Muccino.

A single man. Non che soffra mai di solitudine, ma il nostro uomo di casa è indubitabilmente uno contro quattro.

Io ballo da sola. Godermi un attimo di tregua in solitaria? Succede per 30 secondi netti ogni plenilunio, ma succede, oh sì che succede.

Il ciclone è lo stato d’animo che deve tentare di fronteggiare una mamma ogni volta che la salute dei suoi cuccioli si incrina per un qualche motivo. Il ciclone, per la precisione, non è composto dalla ventata di allegria portata da impreviste visitatrici spagnole, ma di ansia e panico.

La grande guerra. La vita domestica di una mamma è sempre in trincea. Punto e sparo di continuo contro un’infinità di bersagli che senza tregua attraversano il mio campo visivo e esistenziale: bucato da fare, bucato da stendere, cena da preparare, cena da spreparare, pigiami da infilare, aerosol da caricare, diari da firmare, quaderni da comprare, spesa da smistare, calzini da riporre, mutande da cambiare, capelli da lavare, unghie da tagliare. La varietà dei nemici è infinita. E una mamma? Spara.*

Un mondo di marionette di Bergman, a casa di chi ha bimbi amplia il suo raggio d’azione diventando Un mondo di marionette normali, marionette da dito, bambole, macchinine, playmobil, lego, lego duplo, inutili sorpesine kinder, borsette, borsettine, corone, bacchette magiche, travestimenti, puzzle, memory, pedine, pedoni, chiodini, carte, figurine,e molto molto molto altro.

Il mostro. Sono indubitabilmente io quando come una furia comincio a riordinare selvaggiamente tutta casa, spargendo rimbrotti e recriminazione all’indirizzo di tutti i disordinatori seriali che la abitano.

Alla ricerca di Nemo. Su alcuni aspetti della quotidianità i bambini si trasfigurano nella smemorata pesciolina Dory. Puoi trovarti a ripetere decine di volta in un’unica serata frasi che cadono immediatamente in un oblio programmato, tipo “Mettiti le ciabatte”, “Chiedi per favore”, “Lavati le mani prima di mangiare”.

La dolce vita. Altro che jet-set romano, nulla è più dolce delle risate dei bimbi che risuona tra le mura di una casa durante i loro viaggi di gioco e fantasia.

Ritorno al futuro. Passato, presente e futuro si rintrecciano come mai prima di avere bimbi (trasformati in ignari Doc Brown) e l’esistenza di una mamma e di un papà si trasforma nella miglior sceneggiatura di Zemeckis.

Le conseguenze dell’amore sono per noi Signorina A, Mademoiselle C, Miss T. A me e al Signor Pàpici direi che è andata infinitamente meglio che a Titta di Girolamo.

Risultati immagini per io ballo da sola

(* devo questa intuizione ad una recente e illuminante lettura, che consiglio: “Esercizi di meraviglia” di Vittoria Baruffaldi).

17 pensieri su “La mia vita domestica in una manciata di film

  1. Che genio, mia cara! Meraviglioso post! Mi piace moltissimo la descrizione di “La Grande Guerra”. Mi piacerebbe descrivere la mia vita attraverso un elenco di film, ci penserò… Grazie per l’ispirazione!

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  2. Che figata di post…. poi il cinema è una mia passione. Non avevo letto questo post, forse ci siamo “conosciuti” dopo. Fai bene a ripubblicarli su FB. Io i film gli ho visti tutti …. ma mi diverte come li hai associati alla tua famiglia!!!

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