La ricerca della bellezza

Le bimbe come stanno?– mi chiede a un certo punto della telefonata un amico che sta lontano.

Non è facile condensare mesi e mesi di tre vite in pochi minuti, ma la persona che me lo chiede è così speciale e vive una vita così particolare che mi ritrovo a rispondergli senza menzionare compleanni, pagelle, chili, centimetri. Nessun numero è in grado di condensare quel che ho da comunicargli a riguardo.

Sono nel pieno della loro innocenza creativa– rispondo – È un incanto e un privilegio stare loro accanto, scoprirne le inclinazioni, intuire dai loro incessanti discorsi com’è che guardano le cose del mondo. Mi sembra così bello, che già soffro della mia solita forma di nostalgia preventiva, per quando cresceranno.

Faccio così, come capita a molti: da una semplice domanda tiro fuori una corrente straripante di pensieri. Quegli stessi pensieri che un attento esegeta avrebbe ritrovato in moltissime della pagine che qui ho scritto. I bimbi sono custodi di un gigantesco tesoro di innocenza. Da bimbi, tutti siamo stati inconsapevoli vestali di questo sacro dono. Poi si cresce, ci si corrompe.

Che io soffra già un po’ adesso dell’abbandono dell’infanzia delle mie bambine, beh credo faccia parte di quella sindrome per la quale anticipo sentimenti che immagino proverò. Poi non è che sempre li provi davvero a tempo debito, ma questo poco importa, li ho già abbondantemente vissuti in via preventiva.

Amica mia, lasciale vivere e crescere tenendoti per te questo sentimento– mi dice lui, da lontano, di quel lontano nel tempo, nello spazio, un lontano siderale, di una grandezza di pensiero che ti fa comunque sentire come un privilegio l’averlo vicino nel cuore.

Quel che devi fare– continua – è fare sperimentare loro il bello, tutto il bello che puoi. Il bene, chiamalo come vuoi. Solo così, loro, da grandi e con piena consapevolezza ci ritorneranno, perché lo hanno vissuto. Quanto è bello essere degli innocenti creativi per averlo scelto? Quant’è bella la purezza quando la incontri in persone anziane che magari nella vita hanno sperimentato anche le brutture del dolore?.

Lasciale crescere, accompagnale con discrezione a conoscere i sentimenti e le cose migliori che sai– mi dice ancora, parlando non so nemmeno più da dove, da una zona di aria rarefatta dove rimbomba lento il mio ancora acerbo cuore di mamma.

Insomma, se mi cercate, sono alla ricerca di sentimenti belli, buoni e non preventivi, con la migliore delle compagnie che mi potesse toccare in sorte.

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24 pensieri su “La ricerca della bellezza

  1. A me capita una cosa simile… Quando fanno un apprezzamento circa il legame che unisce me e il mio cane subito il mio primo pensiero è che un giorno non sarà più con me (o io con lui), e questo mi rende super triste.
    Forse perché è nell’indole umana pensare che tutto ha una “scadenza”, anche se nel tuo caso non sarebbe nulla di grave perché non perderai mai il rapporto che hai con le pupe. Dobbiamo viverci quello che abbiamo nel momento in cui l’abbiamo…Questo è l’unico modo 😉

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      1. In effetti, tutta la nostra vita è regolata su un’agenda tutta proiettata in avanti. Adesso è estate, ma già in agenda abbiamo appuntamenti e impegni sull’autunno, scadenze da osservare nell’anno prossimo e via via… basti pensare a tutti i discorsi circa la pensione a chi oggi ha trent’anni! Il clima è tale che anche i sentimenti più intimi e personali corrono di pari passo.
        Caspiterina, sì! proprio così! 🙂

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  2. Parlo da figlia 19enne, trovo prima di tutto il tuo articolo molto bello perchè hai reso una semplice chiacchierata al telefono tra amici in una lezione di vita. Inoltre, trovo bello il concetto del insegnare loro la bellezza delle cose, e che quando ricresceranno potranno ritrovarla sempre. In questo modo rimarrà sempre un legame profondo tra di voi. ps. mi piacerebbe avere un tuo commento sulla mia pagina, se puoi passa a dare un’occhiata! Ciao 🙂

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