Almeno a quanto ne so io, eh.

In un grande magazzino specializzato in scarpe e accessori affini, una delle commesse si avvicina e sorridendo mi chiede: “Son tutte sue queste bambine?“. ““, le rispondo ricambiando il sorriso. “Addirittura tre? Complimenti signora!“.

Poco dopo, in una trattoria, la padrona del locale si avvicina al nostro tavolo e dice:” Le guardavo da lontano: sono proprio belle le sue bambine. Che brava con tre!“.

Bellissimo, meraviglioso, questo è il genere di reazioni che mi gonfia il petto fin quasi al punto di non ritorno.
Peccato che in entrambe queste occasioni fosse presente anche il papà, completamente ignorato dalla meravigliata contemplazione delle due signore.

Per intenderci: se fosse accaduto il contrario, avrei rischiato il colpo apoplettico. Invece lui no, sorrideva mentre incassavo i complimenti. Forse i padri – o forse solo lui– non sono affetti da questo genere di protagonismo che abbiamo noi mamme –o forse solo io.

Non sono brava a generalizzare, anzi proprio penso che sia ingiusto farlo. Con le persone, intendo. Che poi mi fa ridere molto questo aspetto di me, che invece passo la vita lavorativa a cercare regole generali con cui spiegare certi fenomeni biologici che, proprio perché hanno a che fare con la vita, a ben pensarci forse non le hanno nemmeno veramente queste regole generali. D’altronde il mestiere si chiama ricercatore, mica trovatore. Io il Paradiso me lo immagino un posto dove poter trovare tutte le spiegazioni che ho cercato e pure tutte le altre. A quanto ne so io, la vita potrebbe proprio essere ricercare nella singolarità degli eventi, delle misure, delle persone, un’unità descritta in un librone che leggerò più avanti.

Nel loro librone, per dire, le signore che con le migliori intenzioni del mondo mi hanno abbracciata di complimenti, a un certo punto leggeranno che una buona quota di responsabilità e meriti sono da attribuire anche al Singor Pàpici, ai suoi sorrisi, alle coperte rimboccate nel cuore della notte, e a tutto il resto. Che la parità dei generi è bilaterale o, a voler essere humanly correct, addirittura multilaterale. Almeno a quanto ne so io, eh.

11 pensieri su “Almeno a quanto ne so io, eh.

  1. Beh penso che la motivazione dei complimenti sia dovuta al fatto che sei tu che hai partorito 3 volte, non tuo marito, anche se il suo contributo è stato essenziale 😉

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    1. ma certo, loro erano animate dalle migliori intenzioni e io sono grata ai loro complimenti generosi…voglio solo dire che non è bene dimenticare di riconoscere anche i meriti al babbo che, al di là di gestazione, parto e allattamento si smazza moltissimo lavoro!

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  2. Da uomo però io penserei “che fico che ho sposato lei e ho queste tre bambine” che tutti trovano bellissime. A volte alcuni pensieri per orgoglio o semplicemnete pudore alcuni preferiscono tenerli per sè.

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  3. Eh sì, non posso ancora dire che “so come vanno queste cose” ma credo che in una bella famiglia (direi una famiglia normale, ma non so quante ce ne sono in realtà) il merito è davvero di tutti. Figli compresi, probabilmente.

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