M’amo non m’amo

Quest’anno ho realizzato per la famiglia un calendario dell’avvento che ho chiamato della gentilezza e che ho abbondantemente mostrato sui social, destando anche qualche minuscola perplessità. Il mio intento primordiale è stato quello di cercare di correggere qualche brutta sbavatura del nostro tran tran familiare dovuta, nella maggior parte dei casi, alla disattenzione e alla fretta. Ammetto che un bigliettino con un impegno di gentilezza al giorno è stato davvero tanto, ma qualcosa ha inaspettatamente funzionato.

Per effetto di uno dei pizzini del calendario della gentilezza, per esempio, la messa a letto, un po’ sfilacciata, è stata riportata ad un momento di unitarietà in cui tutti abbiamo preso a scambiarci un bacio, una carezza e un abbraccio.

– Mamma, hai dimenticato la persona più importante- mi fa notare Mademoiselle C, quando, una sera, ho dichiarato di aver completato la procedura.

– Ma no, dai, te li ho appena dati- sorrido, pensando parlasse di se stessa, dandosi un tono.

– No, non sono io la persona più importante- sorride.

– Anche a papà li ho già dati- le dico, pensando si riferisca alla ssssacralità sssssuprema del legame coniugale.

– Non è lui che manca- mi incalza.

(Oddio, penso tra me e me, adesso mi rinfaccerà che preferisco qualcuno tra Miss T e Signorina A)

– No, no, Mademoiselle C, sono sicura di aver salutato anche le tue sorelle- le rispondo guardinga.

– Infatti, lo so.

-E allora?.

– Te stessa, mamma, abbraccia te stessa.

Mademoiselle C, mi sa che sei tu ad avermi dato l’unico buono spunto per i tempi che verranno. M’amo, come mi suggerisci, magari riesco a fare bene tutto il resto.

10 pensieri su “M’amo non m’amo

  1. Possiamo donare amore solo se ci amiamo anche noi stessi, se ne siamo pieni, trabocca.
    Auguro a te e ai tuoi familiari tutto il bene che desiderate. Che il nuovo anno sia sereno, luminoso, salutare e proficuo.

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