Zibaldone (parte dodicesima)

Raccolgo qui, più che altro per non dimenticarle e creare una specie di backup, alcuni racconti di vita domestica, già affidati in passato allo status di fb. Qui la prima puntata, qui la seconda, qui la terza, qui la quarta, qui la quinta, qui la sesta, qui la settima, qui l’ottava, qui la nona, qui la decima, qui l’undicesima.

Mademoiselle C ha perso l’ultimo incisivo ieri a cena.

Al momento di andare a letto, il dentino già pronto per il baratto notturno con una moneta, mi raggiunge in cucina in pigiama.

– Mamma, secondo te la fatina dei denti esiste veramente?-

– Non l’ho mai vista, ma credo che sì, potrebbe esistere. Tu cosa ne pensi?-

– Mamma, secondo me potrebbe essere tranquillamente un uomo, un uomo tipo Babbo Natale-

(Marzo 2018)

 

– Mamma, che ne dici se mentre nevica mettiamo fuori un banchetto di palle di neve già fatte?-

(startupping)

(Marzo 2018)

 

– Mademoiselle C, è vero che M ti ha chiesto di sposarlo?-
– Sì-
– E tu cosa hai risposto?-
– Di tornare al suo posto, che era finito l’intervallo-

(Febbraio 2018)

 

-Mamma, i dentisti guadagnano tanto?-
-Credo di sì-
– Beh, anche io mi farei pagare tanto se dovessi stare tutto il tempo a guardare la saliva delle persone-

(Febbraio 2018)

 

– Mamma, ma una volta morivano per un raffreddore?-
– Forse sì, certi virus potevano far morire-
– Eh, certo, poverini. Non avevano ancora inventato i fazzoletti di carta e col naso tappato non potevano respirare e alla fine morivano soffocati-

(grazie, progresso)

(Febbraio 2018)

In cucina, durante la merenda, vengo attirata in cucina da una conversazione animata.
Siedono tutte e tre intorno al tavolo della cucina: Mademoiselle C e Signorina A l’una di fronte all’altra, Miss T tra loro, a capotavola.
– Ti dico che la lavagna è sulla parete alle tue spalle!- dice Signorina A a Mademoiselle C che scuote la testa.
– Questo lo pensi tu, ma ognuno ha il suo punto di vista: per me la lavagna è alle TUE spalle!-
– Ti dico di no: fossimo a scuola, la lavagna sarebbe proprio dietro di te- insiste Signorina A, quasi in lacrime.
– È perché tu la vedi da davanti: devi accettare anche le posizioni degli altri!- si difende, a sua svolta snervata, Mademoiselle C.
– Chiediamo a mamma, allora!- trovano un accordo.

Al che intervengo con un pippone scientifico-filosofico circa il fatto che non tutto è discutibile, ma che se la lavagna è sulla parete a sud non ci sono punti di vista che tengano. Per molto di tutto il resto vale sempre la faccenda del tenere in giusta considerazione i diversi punti di vista.

-Comunque per me è lo stesso- conclude Miss T, che finora ha assistito silenziosa, alzando le spalle.

(a merenda con metodo scientifico, relativismo, qualunquismo)

(Febbraio 2018)

 

-Poveracci i dinosauri: son vissuti quando ancora non esistevano i veterinari-

(da una conversazione con le bimbe)

(Febbraio 2018)

 

Miss T, nel letto, stanza buia.

– Mamma, io non posso dormire-
– Ah no?-
– No, i miei occhi sono abituati a stare aperti tutto il giorno, non riesco a convincerli a chiudersi-

(Febbraio 2018)

 

Miss T mi chiama spesso nel sonno e anche nella dormiveglia.

Quando, nel momento dell’addormentamento, le chiedo cosa desideri da me mentre chiama “mamma, mamma!”, lei solitamente mi risponde interrogativa con “perché? Niente, mamma, sto parlando tra me e me”.

(#haidettomamma?)

(Gennaio 2018)

 

– Le penne sono fatte di plastica, la plastica è fatta dal petrolio, il petrolio viene da resti antichissimi di piante e animali, anche di dinosauri-
– Quindi?-
– Nella mia penna forse c’è un dinosauro-

(i sillogismi impeccabili di Mademoiselle C)

(Gennaio 2018)

 

– I miei pensieri io me li sento nella saliva-

(Miss T, imperscrutabile mistero)

(Gennaio 2018)

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