Zibaldone (parte quattordicesima)

Raccolgo qui, più che altro per non dimenticarle e creare una specie di backup, alcuni racconti di vita domestica, già affidati in passato allo status di fb. Qui la prima puntata, qui la seconda, qui la terza, qui la quarta, qui la quinta, qui la sesta, qui la settima, qui l’ottava, qui la nona, qui la decima, qui l’undicesima, qui la dodicesima, qui la tredicesima.

 

Ci prepariamo alle letture della sera.

– Mamma, da grande io vorrei essere come Gianni Rodari-
– Oh, anche io, Mademoiselle C-
– Che peccato, mamma, per te è troppo tardi-
(con tono sinceramente contrito)

(sob)

(Ottobre 2018)

(Rodari, parte seconda)

Ieri sera, più o meno come sempre quando leggo le Favole al Telefono, mi complimento tantissimo con Gianni Rodari bon’anima. Che scrittore, ragazzi. Questa volta mi colpisce tantissimo la storia “Uno e sette”.

– Che bello, mamma – commenta Mademoiselle C- io pure da grande vorrei scrivere delle belle storie per bambini-
– Ah sì? E perché?-
– Perché piacciono sia ai bambini che ai grandi: noi piccoli andiamo matti per le storie e voi grandi per le morali-

(Ottobre 2018)

– Mamma, ho freddo- si lamenta Miss T sotto il suo ombrellino che la ripara dalla prima vera pioggia autunnale.

– Hai freddo a che cosa?- le chiedo, dandomi mentalmente della madre sciagurata per averle fatto indossare dei pantaloni forse troppo leggeri.
– Ho freddo alla pioggia-

(Ottobre 2018)

– Ho preso un libro nuovo in biblioteca, mamma-
– Fammi un po’ vedere la copertina, Mademoiselle C-
– Eccolo-
– Ah-
– Perché lo volevi vedere, mamma?-
– Ero curiosa…comunque è per bambini di almeno 10 anni, vedi? È scritto qui-
– E perché?-
– Forse perché si intitola “Il mio primo bacio”, mi sa che è una faccenda per quando sarai un po’ più grande-
– Ah-

– Mamma?-
– Eh?-
– Che strano, però, io lo so già che a me il primo bacio me l’hai dato tu-

(astenersi commenti cinici, lasciatemi sguazzare nel mio brodo di giuggiole e tenerezza)

(Ottobre 2018)

In cucina, mentre provvedo a sistemare la spesa, con me c’è Miss T.

Mi guarda mentre estraggo da una scatolina di plastica leggera e trasparente cinque paia di culotte taglia M.

Mi segue mentre esco sul balcone a buttare quell’involucro nell’apposito contenitore dei rifiuti di plastica.

– Mamma, mi regali quella scatola?- mi chiede, quando l’ho già messa nel bidone.

– Sì- le dico, cercandola tra gli altri rifiuti e consegnandogliela.

Mentre se ne va soddisfatta, si gira e mi dice:
– Che poi è strano buttare via una cosa appena comprata, no?

(Ottobre 2018)

– Mamma, ma è poi vera quella storia che si nasce, poi su muore, poi si rinasce diversi e si rimuore e così via?-
– Non lo so, Mademoiselle C, nessuno lo sa veramente-
– Che brutto, però, ogni volta ti tocca cambiare tutti i genitori-

(la reincarnazione e i suoi problemi)

(Ottobre 2018)

– Mamma, ma da dove vengono tutte queste cose?-
– Quali cose, Miss T?-
– Tutte: i libri, i vestiti, i mobili-
– Le hanno fatte delle persone?-
– E chi le ha fatte le persone?-
– I loro genitori-
– Sì, ma prima prima, da dove sono venute le prime persone?-
– Pian pianino dalle scimmie-
(segue risatina)
– E chi le ha trasformate le scimmie in persone?-
– Una cosa complicata che si chiama evoluzione-
– Cos’è?-
– Una cosa che da tante cose semplici in tempi lunghissimi ne ha fatte di complicate-
– E da dove sono arrivate le cose semplici?-
– Dall’universo-
– E l’universo da dove è arrivato?-
– Da un punto piccolissimo e densissimo che poi è scoppiato-
– E da dove veniva quel punto?-
– Non so, forse l’ha fatto Dio-
– E chi è Dio? Chi ha deciso che proprio lui nascesse prima di tutto il resto?-

(senza limiti)

(Agosto 2018)

 

– Mamma, secondo te il cielo è morbido?-

(Miss T: se i sensi sono cinque, usiamoli tutti)

(Agosto 2018)

 

– Mamma, perché voi grandi non piangete mai?-

(non so scegliere tra tutte le risposte che mi vengono in mente)

(Luglio 2018)

 

– Vi voglio bene più di tutto l’universo- dedico alle bimbe un grande classico del pre-nanna.
– Io di più- risponde Mademoiselle C.
– Eh no, questo è impossibile- protesta Signorina A.
– E perché,scusa?-
– L’universo contiene tutte le cose: non può esistere altro-
– Può esistere un altro universo che contiene altre cose-
– Impossibile!-
– Possibile!-
– Impossibile!-
– Possibile!-

(…)

(discussioni infinite sull’infinito)

 

(Luglio 2018)

 

– Oggi mi bevo tutta tutta l’acqua del mare-
– Sì, dai, e poi la sputi a casa, così il mare finalmente ce l’avremo anche noi-

(Torino, preparati)

(Luglio 2018)

 

A un tratto in campeggio sentiamo “Andiamo a comandare”. A Miss T per associazione mentale torna in mente un compagnuccio dell’asilo per il quale ha una simpatia. Sospira.
– Se qui ci fosse Z, adesso di sicuro balleresse-

(quando l’amore non conosce condizionale)

(Luglio 2018)

 

– Dai togliamolo il pezzo di sopra- dico a Miss T, aggiustandole il top del bikini che le si è alzato coprendole praticamente solo il collo.
– Eh, no, mamma, se no mi si vedono le tette-

(bandito il topless sotto i 5 anni)

(Luglio 2018)

 

– Mamma, alla fine hai più peli tu o papà?-

(promemoria: chiudere la porta del bagno prima di depilarsi)

(Luglio 2018)

Mademoiselle C sta compiendo qualche evoluzione da cheerleader (anche se non sa cosa sia una cheerleader, ndr) mentre si prepara per andare a dormire. Entro improvvisamente in bagno da lei e anche io improvviso una mossa pseudoginnica.
– Eh, no, mamma, tu con quelle gambone non puoi farlo- mi dice lei, con la sua aria innocente.
– Ah, son troppo grosse, dici?- chiedo sconsolata.
Lei, cogliendo il mio disappunto, mi consola: -Ma sì, mamma, puoi fare la A in grassetto-

(la cheerleader che scriveva in grassetto)

(Giugno 2018)

– Mamma, perché se qualcuno ti guarda alle spalle in silenzio, tu te ne accorgi e ti viene da girarti verso di lui?-

(accettasi aiuto qualificato per rispondere a Signorina A)

(Giugno 2018)

 

– Miss T, presto dovremo comprarti un letto grande come quello delle tue sorelle-
– Sì, e anche un diario segreto come il loro-
– Vabbè, dai, per quello aspettiamo che impari a scrivere-
– Mamma, guarda che io so già scrivere “uva”-

(poema in arrivo)

(Giugno 2018)

 

– Mamma, tu pensi mai che la vita sia tutta un sogno?-
– Beh, no, Mademoiselle C. Tu sì?-
– Sì, e forse quando si va in cielo è il momento in cui ci svegliamo-

(non mi capita spesso di restare senza parole)

(Giugno 2018)
Sala affollata, in ascolto di una formatrice.
Miss T, seduta in silenzio accanto a me, si sta guardando intorno. A un tratto mi tocca un braccio per destare la mia attenzione, poi mi bisbiglia all’orecchio:
“Mamma, ma i bambini escono fuori anche dai maschi?”
“No, no, solo dalle mamme”.
“Ah”, poi torna silenziosa ad osservare il pubblico. A un tratto mi richiama.
“Mamma, c’è un problema”.
“Quale, Miss T?”
“Ci sono dei papà col pancione”.

(uomini, attenti alla vostra forma fisica)

(Maggio 2018)

 

Mademoiselle C sognante davanti al Royal Wedding.
– Mamma, come si dice bacio, in inglese?-
– Kiss-
– Ah, tipo *chissene*-

(Miss T, definitiva)

(Maggio 2018)

 

– Maaaaaamma, tanti auguri!-
– E perché?-
-Oggi è la festa della mamma!-
-Oh, è la mia festa preferita-
– E perché?-
– Mi sa che tra tutto quello che sono, è quello che mi va di più essere-

(lo so, parlo come mia madre e nemmeno mi dispiace)

(Maggio 2018)

– Mamma, come si chiama già il tuo lavoro?-
– Ti do un indizio, Signorina A: comincia con uni-
-Unità?-
– Quasi. È solo un po’ più lungo. Univer…-
– Universo?-
– Diciamo che è proprio un misto tra unità e universo-
-Oh, sì! Uniterso!-

(buonanotte)

(Maggio 2018)

 

-Mamma, forse le mie amiche domani sera vorranno fare lo spuntino di mezzanotte-
– Dici, Mademoiselle C?-
– Sì, ma io non so se ce la faccio-

– Mamma?-
– Eh-
– Forse è meglio che stanotte mi svegli a mezzanotte, così mi alleno-

(prepararsi a un pigiama party, a otto anni e mezzo)

(Maggio 2018)

10 pensieri su “Zibaldone (parte quattordicesima)

Lascia un commento