quella persona

in riva al mare cinque persone, inatteso regalo di un’amicizia adulta; una dice, così dal nulla, di quella volta che, una manciata di anni fa, in una borgata di montagna, al vedere le sue figlie ancora bambine ma con le gemme dell’adolescenza già impercettibilmente ingrossate, cominciò a piangere senza possibilità di fermarsi; pianse a lungo per la bellezza feroce della vita che sfascia gli argini e spazza via l’infanzia dei figli; la nostra, di infanzia, a un certo punto diventa un vestito stretto da togliersi in fretta, ma quella dei figli, no, è uno spettacolo del quale non ti stancheresti mai
e piange ancora su quella spiaggia straniera, ora che l’adolescenza abita stabilmente la sua casa, a dire di quello strano dolce dolore di sapersi non più balsamo per ogni ferita di quelle creature altre da lei (e allo stesso tempo segretamente e intimamente e stabilmente parte di lei), ma, anzi, di sapersi modello da cui affrancarsi, molo da cui allontanarsi

sai di una persona che prende decisioni minuscole pensandole di chissà quale significato, come scoprire quanto si stia in uno strano stato di ritrovata salute a ritirarsi dalla vita pubblica dei social, al riparo dalla tentazione dei falsi sé, propri e altrui, o come abbandonare l’uso di una tale emoticon con un muscolo cardiaco stilizzato del colore che avevano una volta le bottiglie di vetro

hai saputo di una persona che dentro ad una casa che è un sito UNESCO strabordante di visitatori ha fatto un’esperienza di così profonda ed estatica meraviglia da provare un desiderio di bellezza di una dolcezza che quasi faceva male

una persona spesso si immagina a volo della farfalla che non sarà mai a contemplare le danze invisibili delle persone che si adattano alla sorte che gli è toccata, provando a ripararsi dal male, ma cercando al contempo di aprire fessure per far penetrare la luce o emanarne timide scintille di propria, non sapendo mai veramente quale sia la giusta distanza o posizione, se non forse il movimento

sai che quella strana persona che ri-piange su una spiaggia lacrime già piante in un borgo di montagna, quella persona che riconosce tra il cuore e la pancia un’onda che si allarga e ne espande il respiro dentro alla scala interna di una casa che è il ventre insieme emotivo e razionale di un luminoso mare di bellezza, quella persona che crede di aver fatto chissà che ad aver abbandonato certi meccanismi digitali, quella persona che si incarna in un bruco che non sarà mai farfalla,

ecco, sì, in fondo lo sai bene che quella persona sei tu




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