Le cose super-esistenti e l’energia cardio-voltaica

Caro il mio canuto lappone,

il format della missiva a te indirizzata è abusato e anche ritrito, ma mai logoro. Ecco perché vinco la mia ritrosia snob per scriverti anche io la mia lettera.
Se lo faccio è per ribadire il concetto che tu esisti. Esisti nella misura in cui sono veri i sentimenti. Se esistono la gratuità e l’amore, se qualcuno ti fa un dono di qualunque peso e misura, allora anche tu esisti.
Ecco, caro il mio canuto lappone, quello che amerei trovare sotto l’albero quest’anno sono le cose che, se fosse possibile una classifica di esistenza, mi piacerebbe dire che più esistono al mondo. Le cose super-esistenti. Quelle che ci riguardano tutti e allo stesso momento ci trascendono tutti.

I sentimenti e le qualità.

I sentimenti sono come le energie, mi pare di capire che ci sia un gran bisogno di robe rinnovabili, di cose pulite, che non facciano male né alla terra né agli uomini.

Babbo Natale, vorrei tanto farla finita col petrolio e i sentimenti neri e vischiosi, che si professano preziosi. Prima fra tutti l’insoddisfazione. Non ti pare, amico felicemente sovrappeso, che io abbia il dovere di scrostarmela di dosso col solvente così da vedere con chiarezza che sto vivendo degli anni felici, ma felici davvero?

Vorrei dedicarmi per esempio all’eolico e svolazzare di leggerezza, magari liberandomi delle zavorre del prendermi un tantino troppo sul serio, del ricercare chissà quale importante posto nel mondo, dello sguazzare in piccole retoriche quotidiane.

Potrei darmi anche al solare termico, scaldandomi i giorni della pazienza che sembro avere smarrito dietro qualche angolo nel mio incedere a passo accelerato. O azzardare col cardio-voltaico, alimentadolo in continuo coi sogni, magari di un progetto di piccola sartoria artigianale o di un racconto ben confezionato.

So che non è semplicissimo, ma potrei anche fare un pensierino all’energia marina e sfruttare le potenzialità dell’oceano di pensieri positivi che mi aiuterai magari a vagliare e lucidare. Via le impurità date dai giudizi e la superbia, rimarranno solo quelli belli, secondo me daranno un buon rendimento.

Infine, col tuo zampone, vorrei proprio riuscire ad alimentare a fuoco lento una piccola caldaia del tempo, che rallenti e mantenga caldi e tranquilli i giorni miei e del mio prezioso girotondo.

Dunque, siamo intesi, caro il mio canuto lappone, lascia perdere di portarmi oggetti, a quelli penserò io coi saldi. Quel che conta l’ho già ricevuto, tocca solo che me ne occupi con energie giuste e inesauribili.

 

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