I numeri sono il linguaggio con cui ci parla l’universo, quando gli va.
La natura ci si svela lentamente, lasciandoci piccoli indizi in forma di numero.
Coi numeri descriviamo i tempi e gli spazi della vita, delle storie, della Storia.
Di numeri sono piene le distanze e le vicinanze.
Di numeri straboccano gli ieri, gli ora, i domani e i dopodomani.
Persino la bellezza è fatta di parametri numerici, la perfezione delle forme è una precisa relazione tra dei numeri altrettanto precisi.
La poesia è fatta di ritmi e i ritmi son governati dai numeri.
Di numeri son fatti i giochi dei bambini, Un due tre stella, Campana, nascondino, il gioco dell’Oca, l’Orologio di Milano fa tic-tac.
Di numeri son fatti i giochi degli adulti, come pure i loro lavori. Pare servano a disegnare la loro ansia di arrivare primi.
Coi numeri compriamo le cose che ci nutrono, le cose che ci vestono, le case che abitiamo.
I numeri sono capaci di descrivere come e perché batte il nostro cuore, come nascono i nostri pensieri, come i pensieri arrivano fino alle mani.
I numeri hanno l’aria di esserci da sempre, ci sopravviveranno, continueranno ad essere fino a quando nemmeno sono capace di pensarlo.
I numeri sono in ogni cosa si possa immaginare, sono in tutto.
I numeri sono infiniti, ma talvolta i numeri, vai a capire perché, mi pare proprio che non siano abbastanza.
Quello (l’universo) ci parla sempre…siamo non più capace di interpretarne il linguaggio…anche quello numerico…
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Per una che vive di numeri, come me, sono indispensabili, non potrei pensare di farne a meno anche se a volte sarebbe meglio non pensarci!
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Per me la tua è poesia! Punto.
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Come dici tu, la sensazione è che i numeri non siano abbastanza…O meglio che non siano tutto. Sono “qualcosa”, a volte una rassicurazione, altre un avvertimento o il segnale che devi fare inversione di marcia. Ma tra “qualcosa” e “tutto” c’è “tanto” che sfugge all’appello, e poichè quel tanto è inafferrabile, i numeri, nel bene e nel male, ci danno quel pò di concreto con il quale avere a che fare.
Poesia, sei tu, per le mie orecchie.
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