Metti una sera d’estate, quattro mamme stanche e accaldate attorno al tavolo di una di loro, mentre nella stanza accanto si stanno consumando gli ultimi bocconi di una festa di compleanno.
Una di loro appoggia lo sguardo sulla fiacca attività di una lumachina d’acqua che sta rinettando senza fretta le pareti dell’acquario, i cui ospiti d’onore sono tre superbi pescetti rossi.
– Ci sono voluti mesi e alcuni pesci rossi perché trovasse il suo equilibrio- ci informa la padrona di casa, rivelando il recente travagliato passato di quel piccolo ecosistema.
– Oh, mamma, mi viene in mente l’orrore di trovarli a pancia molle in superficie, poveretti- sbotto io, ricordando all’improvviso quei primi rozzi incontri con l’aldilà.
– Il mio una volta si è buttato dalla boccia nel water…non sono riuscita a riacchiapparlo nè con le mani nè col retino e alla fine mi scappava la pipì e ho dovuto tirare lo sciacquone – dice un’altra – magari è ancora vivo da qualche parte.
– Oh, io una sera, era dicembre, sono arrivata a casa da lavoro molto tardi ed erano giorni che il criceto non usciva dalla paglia. Ho pensato fosse morto e allora l’ho messo in balcone perché non puzzasse…solo che non l’ho guardato subito. Al mattino, certo, era morto, ma m’è rimasto il dubbio che non lo fosse la sera prima…forse l’ho assiderato-
-Che dispiacere-
– Mio zio mi ha congelato la tartaruga-
– Pensa che un’estate da ragazzina mi era stato affidato il topo ballerino della classe. Era delizioso. Minuscolo. Purtroppo un pomeriggio, mia mamma l’aveva appoggiato in una scatolina sul balcone e – puff- una folata di vento l’ha portato via-
– Povera creatura-
– Comunque, Chiara, i pesci rossi spesso sembrano solo morti- mi informa la mamma del pesce nel wc- ma se cambi subito l’acqua e li spingi dolcemente verso il fondo spesso si riprendono.
– Mi stai dicendo che Lapo non era veramente morto?-
– Eh, forse-
Metti una sera d’estate qualunque, scoprire dopo vent’anni che il pesce rosso non era davvero morto. Che dispiacere.

Quando ripenso, a 30 anni di distanza, ai miei criceti morti in auto per il troppo caldo…. Sto ancora male. Mia mamma e mio fratello mi dicevano “Ma dai. Stanno solo dormendo”. Io avevo capito tutto…E quanto soffrivo !
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Oh povera!
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Che code meste seguono alle allegre feste di compleanno!
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È andata proprio così… un inatteso gruppo di ascolto per la rielaborazione di minuscoli lutti lontani
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“minuscoli lutti lontani”… ahhhhhh! bravissima, definizione splendida!!!
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🙂
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Anch’io ricordo dei miei pesci a pancia in su nella boccia, che tristezza
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E pensa che magari potevano essere rianimati!
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Non ci voglio neanche pensare…
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Oddio che post supermacabrooooo! Ma che dispiacere 😦
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è andata proprio così… una conversazione surreale
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Ecco. Mio padre schiacciò i miei due criceti rimettendo un cassetto.
Grazie per avermelo fatto tornare in mente
😀
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Ops!
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Attenzione alla LAV!!!!! Comunque essendo rimasto profodamente addolorato dalla morte del mio gatto lo scorso anni, questo post lo trovo un po’ traumatico per me … non era meglio parlare di sesso cone le altre mamme? 😉
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Eh, non siamo ancora in confidenza
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La mamma di una mia amica aveva piazzato la boccia del pesce rosso in cucina, proprio sotto le cipolle. Una cipolla si è staccata dalle altre e ha preso in pieno il povero pesciolino…
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