– Mamma, devo fare un compito- annuncia ieri sera Signorina A.
In seconda elementare i compiti infrasettimanali sono una rarità.
-Devo scrivere un bigliettino di San Valentino per un mio compagno a scelta-
È un po’ in difficoltà. Sicuramente perché non ha nessuna voglia di fare un compito infrasettimanale. Ma c’è di più. Disegna un cuore su un bigliettino, ma non ha idea né a chi indirizzarlo né tanto meno di che messaggio infarcirlo.
– Proviamo a scrivere un elenco dei tuoi compagni, magari se li vedi tutti, decidi a chi vuoi scriverlo- le propongo.
Prende docilmente un foglio, elenca a matita otto nomi.
Però si vede che è punto a capo, non sa chi scegliere nemmeno avendo tutti nomi davanti a sé.
– Comincio a cancellare i nomi di quelli a cui non mi va di scrivere- propone.
Mi sembra un ottimo tentativo. Approvo la strategia.
Mentre taglio i finocchi, la vedo che appone croci sui nomi che ha appena scritto. Alla fine ne rimangono due, ma si capisce che non vorrebbe scegliere né l’uno né l’altro.
– Senti, Signorina A, che ne dici se scriviamo otto bigliettini, così non devi scegliere? Tutti si sentiranno importanti, ma nessuno troppo-
A seguire il solito siparietto che si materializza quando un genitore decide di dare un suggerimento sullo svolgimento di un compito, che in qualche modo contravviene ai sacri e ineluttabili dettami della maestra. Signorina A non ne vuole sapere, se la maestra ha detto un biglietto, un biglietto dev’essere.
– Signorina A, ma così fai otto volte il compito invece che uno-insinuo il colpaccio.
Non è convinta, ma capisco che potrebbe cedere.
Le propongo di cominciare l’esercizio insieme, solo in brutta, poi deciderà lei il prescelto.
Così prendo la matita e comincio a scrivere accanto ai nomi un complimento, chiedendo il suo aiuto.
– Caro X, complimenti perché sei veramente bravo con la matematica- cominciamo.
Sulle competenze scolastiche, Signorina A va forte: individua immediatamente chi è bravo con i numeri, chi con le parole. Esauriti questi, vorrebbe desistere. La invito a pensarci bene.
-Signorina A, non è possibile, tutti sono bravi a fare almeno una cosa-
Piano piano, trova chi balla bene, chi è bravo a calcio, chi a basket, chi fa bellissime torri coi Lego, chi sa fare battute simpatiche che fanno ridere tutti.
Alla fine tutti hanno ricevuto il loro complimento. Dal foglio di brutta si trasferiscono su otto bigliettini con cuori rossi tracciati sbilenchi a matita.
– Mamma, nessuno andrà via senza un bigliettino di San Valentino-dice soddisfatta.
A saperlo, Charlie Brown mi sa che si sarebbe iscritto in seconda A.

via Signorina A! e viva la seconda A!!!! ❤ ❤
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Tati, WP ha capito al primo colpo che non sei spam! WOWOWOWOW
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ho visto!!!! si vede che hai chiuso bene il bidone! ;D
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ehheheheh
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Ma che cosa cariiiiiina ❤
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grazie Claire, è vero! Però non sembra aver funzionato a pieno…alla fine non ha avuto il coraggio di tirar fuori gli otto bigliettini dal diario…
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Vorrai mica fare qlcs di diverso dalle sacre parole della maestra, vero??? 🙂 credo che sia stato un buon esercizio però …
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molto ingegnosa la tua soluzione, brava! Però anche a me il compito della maestra lascia un po’ perplessa …
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forse potrebbe assomigliare a quanto fanno nelle scuole americane…chissà
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Sei dolcissima! E anche la Signorina A che ha accettato di farlo 😀
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vero, è stata molto in gamba!
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Alla fine? Li ha regalati a tutti i bigliettini? La maestra si è lamentata??
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fino a ieri li ha tenuti nel diario…
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Oh 😦
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