Ancor prima di essere tutti umani, siamo tutti CHNOPS. Tu che leggi, il gatto che ti si strofina sugli stinchi, il bioma che popola il tuo intestino, il banano che ti ostini a tenere in terrazzo, siete, siamo tutti CHNOPS.
La vita è composta principalmente da questi sei elementi chimici. Il carbonio, l’ingrediente che non cambia mai, lo scheletro di tutte le molecole organiche. L’idrogeno, che è nell’acqua, di cui per lo più è fatto il nostro corpo. L’azoto, principale componente della nostra atmosfera, sta nelle nostre proteine e nel nostro DNA. L’ossigeno che respiriamo un secondo sì e l’altro pure. Il fosforo nella membrana di ogni singola cellula che ci compone. Lo zolfo negli amminoacidi essenziali.
La vita, nel senso biologico di materia vivente, è scritta essenzialmente con queste sei lettere, che ho imparato a ricordare dai tempi del liceo.
Non è strano sapere che tutto quello che ci compone è all’interno di questo pianeta da qualche miliardo di anni? Che la terra sia una gigantesca e incantevole boule de neige all’interno della quale gli elementi compiono i loro incessanti cicli da un tempo che con le nostre menti potremmo approssimare a “sempre”? E che in un punto definito si siano composti a formare quello che sono io in questo momento, la mia precisa combinazione, io stessa parte di questo movimento che ancora non accenna a fermarsi?
Che poi i nostri CHNOPS non sono mica gli stessi elementi prevalenti nella composizione della crosta terrestre, no, no, no. Lo zoccolo duro del nostro pianeta, le rocce, il magma e tutto quello che sta sotto e sorregge tutto ciò che “vive” in senso biologico, in pratica ci è chimicamente estraneo. Noi che viviamo siamo fatti d’altro. E quest’altro di cui siamo fatti pare sia arrivato dallo spazio, forse veicolato fin qui da meteoriti che per un periodo hanno bombardato la Terra stessa. Siamo fatti di una materia che viene da altrove, dalle stelle, dagli infiniti spazi, dove forse, mi sa, risiedono anche certi nostri pensieri.
Non ho ancora capito se questa cosa mi fa sentire infinitamente piccola o simile all’infinitamente grande. Okay, sì, lo confesso: la seconda.
Beh, oltre a quegli elementi ne abbiamo anche un po’ d’altri e anche qualcosa che nessuna scienza riesce a ben definire e che è frutto di impulsi derivati da concause che non sempre dipendono da noi.
Certo che l’essere umano ha una complessità che in parte, forse, non si riuscirà mai a comprendere del tutto ed è questo il nostro mistero e la nostra difficoltà.
Grazie per i tuoi bellissimi articoli.
Ti auguro una bella giornata.
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grazie a te per le tue acutissime letture 🙂
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Decisamente simile, e parte, all’infinitamente grande.
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ottima prospettiva 🙂
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