Ti sarà capitato di

Ti sarà capitato di realizzare che ogni cosa bella è indissolubilmente legata a qualche cosa di oscuro e viceversa e non ci sono mai eccezioni a questa regola. A me capita sempre, ogni giorno.

Ti sarà capitato qualche volta, invece, di credere per sbaglio che un paesaggio che stai percorrendo sia completamente oscuro. Ho ritrovato questo di recente nel racconto di un amico, che, alla mia domanda: “Ma dopo A, ti sei ancora innamorato?”, mi ha risposto “Per fortuna no” e ancora, alla domanda: “Quando eri innamorato di A, eri almeno un pochino felice ogni tanto?”, mi ha risposto: “No, mai”.

Ti sarà capitato di cercare delle vie secondarie per comunicare un sentimento che ti sta a cuore a qualcuno e di realizzare, alla fine, che le strade poco dirette, la diplomazia comunicativa, non funzionano mai. A me è capitato moltissime volte e per un tempo lunghissimo, quindi, da qualche tempo, provo a dire chiaramente le cose che ritengo importanti, anche se qualche volta, anche così, non riesco a farmi capire.

Ti sarà capitato di fare una fatica enorme, gigantesca, incredibile per smettere di desiderare qualcosa che non è nelle tue mani realizzare e sentirti affaticato e frustrato e debole in questo percorso accidentato; ma poi, all’improvviso, qualcosa accade, smetti di dare importanza a quel traguardo lì, a quel desiderio e ti senti di nuovo leggero. A me è capitato e qualche volta vorrei che mi capitasse di più.

Ti sarà capitato di parlarti con verità e franchezza e di sentirti, in questo dialogo intimo, immensamente libero. A me capita, ogni tanto, come un lampo che rischiara ma non brucia, da quando ho messo a fuoco che è la verità che riusciamo a dire a noi stessi la chiave della più profonda libertà.

Ti sarà capitato di compiere un’impresa per te quasi impossibile e di sentirti allo stesso tempo orgoglioso di avercela fatta e sciocco per non aver capito prima di avere le risorse per riuscirci. E poi ancora ti sarà capitato di meravigliarti di come, per altri, quella cosa sia così facile, ma per te no e va bene anche così, ognuno fa con quello che ha. A me è capitato moltissime volte , ma di recente un po’ di più, riuscendo a sconfiggere una paura antichissima e calcificata come il nervo di un dente minacciato dalla carie; e, quando me ne stavo lì, appesa per riposare qualche minuto su una via ferrata, chiedendomi come andare avanti, ma senza mai temere di non farcela, ho visto una formica, che camminava in verticale con il suo corpo leggero, le sue sei zampe e tanta inconsapevole naturalezza. Ho sorriso per la meraviglia che eravamo lei e io, in quel momento, per ragioni completamente diverse l’una dall’altra.

Ti sarà capitato di pensare che alcune parole scritte da altri ti calzassero a pennello, quasi che l’autore le avesse scritte pensando a te. A me capita con alcune canzoni, con le poesie, soprattutto quelle di qualcuno, e quasi sempre con l’oroscopo di Brezsny, pensa te che cretina.

Ti sarà capitato di inciampare in contraddizioni, della realtà, di un qualche sistema che conosci da vicino, di qualcuno; ma quelle contraddizioni che ti sbucciano più duro le ginocchia sono le tue. A me capita spesso, nella vita personale e in quella professionale; le metto a fuoco, le guardo a viso aperto, ne parlo con chi penso possa essersi fatto una idea sensata su quella cosa lì che riesca a spostare un po’ più in là i miei ragionamenti.

Ti sarà capitato che un interruttore spento all’improvviso si accendesse e non ci fosse possibilità di far ritornare quella stanza buia, ti sarà capitato da un giorno all’altro di prendere decisioni che hanno cambiato il corso delle cose grandi che ti riguardano. A me è capitato in una sera di estate, dentro ad una doccia che stava diventando fredda perché, sai, il boiler. E ti sarà capitato, poi, di ripercorrere i passi che ti hanno portato lì e raccogliere tutti i segni dell’evidenza, che invece, stavi davanti a quell’interruttore, con la mano incerta se pigiarlo o no, da molto molto tempo.

Ti sarà capitato di attribuire pensieri e intenzioni tue a comportamenti altrui, aggiungendo segmenti inesistenti a unire fatti legati tra loro in modi diversi da quelli che hai immaginato, spesso soffrendo, tu. A me è capitato così tante volte che non conosco abbastanza numeri per arrivare a contarle tutte, ma mi sto allenando a ridurre la frequenza di questi indebiti pensieri. Spesso mi sono detta che questa è l’attitudine di chi immagina storie, invece sono arrivata alla conclusione che è solo un comportamento idiota.

Ti sarà capitato di riconoscere qualcosa come bello o adatto o che funziona e, poi, subito dopo, di pensare che, però, no, quello non fa per te. A me è capitato con un soprabito color ottanio nella vetrina di un negozio e con alcune attitudini alla vita di persone che riescono ad apparire belle, a funzionare, ad essere adatte ad un sistema, ma io no.

Ti sarà capitato di fare dei programmi per un paio di ore libere e poi, tra tutte le opzioni possibili, scoprire di aver bisogno di fare tutt’altro. A me è capitato oggi, dove, tra sbobinare delle lezioni dell’università e lavorare a dei documenti di scuola, ho scoperto di voler tantissimo andare avanti con il riordinare il romanzo.

Ti sarà capitato di ritrovarti in qualcuno di questi miei pensieri e piccoli fatti accidentali, ma quasi certamente non in tutti: questa è la misura di quanto tu e io, tu e tutti, siamo immensamente uguali e allo stesso tempo straordinariamente diversi, e di quanto sapere questo possa farti sentire allo stesso tempo meravigliosamente vicino e incredibilmente lontano da tutto e tutti.

7 pensieri su “Ti sarà capitato di

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