In una delle quinte dove lavoro quest’anno come maestra di sostegno, ogni settimana facciamo un esercizio di scrittura, grazie alla maestra F, che dà un titolo e 13 minuti di tempo per riempire almeno 15 righe di un libero taccuino in cui regna solo ciò che è giusto per ciascuno, senza spazio per correzioni o commenti migliorativi.
Questa settimana, maestra F ha chiesto ai bambini di parlare della persona che ammirano di più al mondo. Maestra F e io, come sempre, ci siamo messe anche noi all’opera.
Ecco come ho usato quei 13 minuti.

Diventando grande, ho lentamente capito che siamo fatti di frammenti che cerchiamo di tenere insieme e da forze opposte che ci uniscono o ci disgregano. Per cui, ora scriverò un elenco dei frammenti che ammiro con tutto il cuore, che appartengono alle persone che ho incontrato:
– la capacità di tenersi in piedi nel vento forte, il puntellarsi per resistere ed essere, magari, appiglio per altri
– l’amore costante e senza aspettative per i semi e le loro promesse
– la sapienza della solitudine, quella delle vedove e quella dei cuori in attesa di tornare ad innamorarsi
– quella ferma lucidità che alcuni hanno di vedere la verità e di dirsela, accentandone ogni conseguenza
– il sapersi proteggere
– il lasciarsi andare
– chi scrive poesie, racconti, romanzi e non si stanca proprio mai
– chi suona, chi canta
– i cuori malandati che riescono a lasciar fuori il cinismo
– chi trasforma la rabbia in indignazione, la paura in azione
– il saper trovare riposo
– il ridere di cuore e l’abbracciarsi forte per tanti minuti
– il voler bene, lo stare bene quando riescono a venire prima dell’avere ragione
– il difendere con pacifica e onesta cura la libertà propria e dell’altro
– l’essere capaci di ammirare e sostenere le fioriture, custodendo la poesia del participio futuro del fiorire, senza smettere di sperare.

(L’illustrazione è la copertina di Pezzettino, di Leo Lionni)