Il signor AlzoLeMura

Qui comincia l’avventura
del signor AlzoLeMura.
Il signor – non son nel torto-
è un uomo assai accorto.
Lui si cura per benino
di salvare il suo giardino.
Palle, neve, calabroni
volantini, lampi e tuoni:
della quiete ogni minaccia
cancella indomito la traccia.
Se le vespe dell’uva han sete
lui, ecco, la protegge con la rete.
Quando il cielo vuol tempesta
mette l’orto in una cesta.
Se gli suona il campanello
finge s’esser dal fratello.
Al mondo non c’è uomo che sia degno

di metter piede nel suo piccolo regno.
Di proteggere ogni cosa
lui non cessa senza posa.
Le sue difese posson essere dieci o cento

del risultato non è mai contento.
Ci sarà sempre qui o là uno spillo

che al pensiero non lo tiene tranquillo.
Accade un giorno a un altro uguale

in cui lui gli viene timore di quel tale.
Ed ecco allora che per difesa sicura
intorno al giardino innalza le mura.
La mano il lavoro gli rapisce più e più

da non accorgersi di andar sempre più su.
E così dentro al giardino – può dir che vuole-

non fa capolino nemmeno più un raggio di sole.
Non ci arrivano le api, né le cicogne
non fioriscono le primule né le begonie.
Non crescon più mele né zucchini
né si vedono nidi di uccellini.
Da difender non c’è più nulla,

solo stupida terra brulla.
Dell’intuito non son regina e nemmeno re,

ma in testa mi frulla una mezza idea su di te:
non sarà, mica, AlzoLeMura,
che sei servo della tua paura?

(eRODARIa).

7 pensieri su “Il signor AlzoLeMura

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