Mi viene voglia di dettar legge sull’abbigliamento autunnale

Sì, lo so, io che do consigli di abbigliamento suona più o meno come Courtney Love che si pronuncia sul bon-ton, Lady Gaga che tiene un seminario sulla sobrietà o Alfonso Signorini che guida un corso di discrezione.
Che si abbia pazienza nei miei confronti, dunque, se le temperature che si son fatte piccole come Brontolo e Pisolo mi mettono tra le dita un vademecum di indicazioni da seguire per affrontare l’autunno. Non dico per voler essere i primi della lista di stile, ma nemmeno l’ultimo degli stronzi (gran filosofia di vita, questa, mutuata da Elio e Le storie Tese e applicabile agli ambiti più svariati dell’esperienza umana, ndr).
Quel che mi sento di dire dal profondo del mio cuore è:

Nei climi temperati esiste una cosa (anzi due) che si chiama mezza stagioneQuesto fenomeno, anche se generazioni di luoghi comuni complottisti hanno cercato di farvi credere il contrario, esiste. Ne consegue che se fuori ci sono quei 15-18° non è ancora necessario indossare una giacca a vento waterproof a triplo strato isolante. Se indossate a settembre un indumento di questo genere, potreste necessitare di uno scafandro in gomma poliuretanica a gennaio ed è altamente probabile per voi avere un collasso cardiocircolatorio mentre sfogliate Leggo sulla metropolitana.

Abbandonate la sindrome del boy-scout. No, non siete stati segati in una cassa magica da Houdini in persona. Se sopra avete deciso di infilarvi il maglione della nonna e ai piedi calzate dei gambali col pelo, perché mai dovreste mettere una minigonna senza calze? O avete cosparso le vostre gambe di grasso di foca o forse è giunta l’ora di pensare il vostro corpo come un tutt’uno anatomico e termico.

Non lasciatevi andare alla nostalgia canaglia. Okay che avete fatto delle vacanze tardive, okay che è un peccato non avere modo di sfoggiare nemmeno un po’ la vostra abbronzatura tardosettembrina, okay che è sempre difficile risolversi ad accettare la fine dell’estate. Però, le maniche corte sotto 10 gradi possono conferirvi una colorazione blu che comunque non farà risaltare la vostra tintarella.

Contenete il vostro entusiasmo per l’abbigliamento a cipolla. Sì, è un’ottima strategia per affrontare la schizofrenia dei primi giorni d’autunno con escursioni termiche degne del tè nel deserto. Però se poi siete di quelli che, in preda al caldo del primo pomeriggio, si tolgono tutti gli strati esterni, li adagiano accanto alla scrivania e, poi, al momento di uscire dall’ufficio, dimenticano tutto lì e si ritrovano in maniche corte in balìa degli spifferi polari del crepuscolo, beh, è ora di ammettere che la cipolla proprio non la sapete gestire. Abbandonatela.

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