I lati oscuri della statistica inferenziale

Ecco un elenco – sicuramente parziale – degli eventi quotidiani che palesemente contravvengono alle leggi della probabilità.

Trattasi di quei fenomeni per i quali la probabilità che si verifichino tende empiricamente a zero, sfuggendo a qualsiasi funzione di distribuzione di frequenza.

Eventi, per i quali la scienza non ha ancora trovato una soluzione plausibile:

– la probabilità che io rinvenga al primo colpo la chiave adatta alla serratura che ho di fronte a me, tra quelle presenti nel mio mazzo;

– la probabilità che io, tuffando una mano nella mia borsa (definita da qualche collega “rumine” per una sua presunta funzione digestiva degli oggetti in essa contenuti) riesca ad afferrare a colpo sicuro il portamonete per dare quell’euro e cinquanta al panettiere che ogni volta mi guarda con infinita pietà;

– la probabilità che io trovi il semaforo verde al mattino quando mancano esattamente 38 secondi alla chiusura dei cancelli della scuola di Mademoiselle C e Signorina A;

– la probabilità che, ad ogni singolo tentativo, io estragga l’auricolare dalla tasca senza che sia sia aggrovigliato in maniera quasi inestricabile (a volte nelle mie tasche si creano diaboliche consociazioni tra auricolari, collane e caricabatterie, che manco i capelli di Medusa);

– la probabilità che io infili l’USB dal lato giusto (l’aspetto più oscuro è che nella quasi totalità dei casi, riesco ad infilarla al terzo tentativo, facendo presagire un possibile disegno malefico dell’oggetto stesso che si rifiuta di collaborare).

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