Le nostre bambine possiedono moltissimi giochi, la stanza che li contiene è un composito inno al consumismo del nostro tempo, al disordine, all’eccessivo impiego sia di plastica sia del colore fucsia, ma anche alla generosità di amici e parenti e all’inventiva delle case produttrici di oggetti per lo svago infantile.
Nonostante questa abbondanza, tutte e tre sono dotate di una più che discreta fantasia, che le porta ad inventare giochi di continuo. Travestimenti e conseguenti spettacoli di varia natura (teatro, danza, magia, tutto a livello ‘o scarrafone, eh) sono i più frequenti, ma anche sui percorsi con varie prove o caccie al tesoro stiamo messi abbastanza bene.
Qualche sera fa, dopo cena, Mademoiselle C si è messa operosamente al lavoro, annunciando che avrebbe preparato per il resto della famiglia una caccia al tesoro. Bigliettino dopo bigliettino abbiamo risolto cruciverba e rebus, per approdare al tesoro. Nella doccia, luogo che lo custodiva, Miss T ha trovato trionfante quattro foglietti, uno per ciascuno di noi partecipanti alla caccia, che conteneva delle promesse che Mademoiselle C regalava a noi.
“Vi prometto che cercherò di lamentarmi meno” è stato il messaggio per il signor Pàpici e me. “Quando non ne hai voglia, non facciamo il gioco che io sono la maestra e tu impari” ha promesso a Miss T, raggiante per aver ricevuto un bigliettino tutto suo dalla sorellona. “Ti farò una sorpresa o un favore tutti i giorni” è stato, invece, riservato a Signorina A, anche lei visibilmente soddisfatta.
Mademoiselle C possiede questa generosa empatia che la rende per certi aspetti fragile, ma per altri una potenza, per altri ancora – se esagero nel sottolineare questa sua dote- un confronto potenzialmente scomodo per le sorelle. Mi rendo conto che siamo sempre a livello ‘o scarrafone, cioè di quei fatti dei bambini che mandano in visibilio i rispettivi genitori.
Però di proprio bello, che vale la pena di essere raccontato, c’è la sua idea di fare tesoro di sé per chi ci sta attorno. E di farlo mettendo in moto la fantasia o rinunciando a imporre i propri gusti o i propri motivi di scontentezza. Che saranno cose banali, eh, ma io avevo un gran bisogno che qualcuno me le ricordasse.
Ma che brava tua figlia! Organizzare una caccia al tesoro non è un’impresa facile, aggiungerei tra le sue doti anche organizzazione, gestione dello spazio e pianificazione delle risorse! 😉
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