Ci sono molte attività dei bambini che gli adulti non fanno più.
Chissà perché.
Un po’ perché ho il fortunato privilegio di rivedere l’infanzia da vicino, anzi tre proprio da vicinissimo e molte altre da piuttosto vicino. Un po’ perché questa promiscuità con la prima età altrui mi fa rivivere un po’ della mia. Fatto sta che avrei deciso di riesumare alcuni giochi dei piccoli, così da vedere se potrebbero rivivere anche un po’ nella mia vita di oggi e con quali possibili esiti.
Usare il tappo proteggi-spazzolino come contenitore dell’acqua per sciacquare i denti. Potrei diventare campionessa di velocità mentre cerco di sorbire il maggior quantitativo di acqua possibile contrastandone la fuoriuscita dai buchini di aerazione del tappo.
Fare pallottole, cubi, cilindri, lumachine di mollica di pane, dopo averla sapientemente lavorata coi polpastrelli. Un’attività ad elevato potenziale antristress.
Attribuire sentimenti umani a oggetti di uso quotidiano. Mi toccherebbe apparecchiare la tavola con tutte le posate da un lato del piatto, per evitare crisi di solitudine alla forchetta raminga.
Trasformarsi in qualcun’altro, semplicemente introducendo lo straordinario evento con “Facciamo che io ero…”. Potrei essere in un giorno solo: Wonder Woman, Italo Calvino (bonànima), Walter Bonatti (idem), Barack Obama, Syusy Blady, Jessica Chastain e il Papa. Non male come idea.
Buttarmi per terra in qualunque luogo del mondo e cominciare a disegnare a pancia in giù, con buona pace delle vertebre lombari. Sarebbe rilassante, creativo, controcorrente, pancia a pancia con la terra.
Abbandonarmi al collo di chi mi ama non appena mi sento troppo stanca per camminare da me. Fare incetta di dosi e dosi di coccole scioglistanchezza.
Inventare dei giochi talmente appassionanti da non smettere nemmeno per mangiare. Addio dieta!
Siccome le personcine che mettono in atto questi piccoli accorgimenti sono le più felici che conosco e non ho mai incontrato gente con risate più fresche, belle e piene delle loro, non vedo perché no. Questi passatempi bambini saranno di nuovo anche un po’ miei.