Non si scampa, ce n’è almeno una in tutti i consessi umani. Magari non la riconosci subito, perchè lei viene fuori alla distanza. Le siedi accanto ingnara alle riunioni di classe. Ci scambi due parole alle festicciole di compleanno, cominci a darle un po’ di confidenza. Ed è solo perchè non lo sai che è lei. Poi lentamente cominci a capire, prima sospetti, poi qualche certezza. Quando è troppo tardi, realizzi che è lei.
La madre perfetta di figli perfetti.
Lei che incontri per strada coi suoi bambini che al ritorno dalla piscina sorseggiano un centrifugato di sedano e carote e sgranocchiano le croste della pizza a doppia lievitazione con farina integrale che lei ha fatto in casa la sera prima. Ha la pancia piatta, i capelli sempre lucidi di piega e chatouche fresco di giornata, la camicetta senza una piega (figurarsi una macchia), anche quando è reduce da uno dei suoi cinque allenamenti settimanali. I suoi figli sono indubbiamente belli, vanno molto bene a scuola, fanno uno sport dai quattro anni che salgono a due in età scolare, a nove anni sanno suonare già uno strumento musicale in maniera più che gradevole. Sono simpatici, gentili, sanno parlare con garbo agli adulti e raccolgono ampio consenso presso i coetanei.
Ogni volta che la vedi, cominci a ipersalivare, arranchi, vai in iperventilazione. Ascolti i racconti della sua meravigliosa quotidianità e le sorridi, sei sinceramente stupita, nemmeno hai la forza di odiarla. Perchè lei è adorabile. Stare al suo cospetto però ti distrugge lentamente, uno stillicidio di paragoni insostenibili. I minuscoli traguardi tuoi e della tua progenie non sono nulla a confronto dei loro. Sei Davide senza fionda di fronte a un gigantesco Golia. Sei Paolo Conte affossato dai racconti di viaggio della Tua Cugina Prima (“Tua cugina prima è stata a Roma
e ce lo fa pesar,
e sì viaggiar si deve disse un giorno,
e sbottonandosi il paltò
tutto il viaggio raccontò,
quando descrisse anche il bidet
ci siam sentiti come due pezze da piè”)
Tutto questo finchè non decidi che no, echecazzo, da che il mondo è mondo, non ci si mette in competizione con la perfezione. Come se io dovessi trarre una qualche frustrazione perchè al mondo esiste il culo di Jennifer Lopez. Che esista pure, non sarà per questo che smetterò di mangiarmi un gelato quando mi va.