Lo so, l’ho già detto. Adesso lo ripeto, non dite che non vi avevo avvertito. Fatto sta ed è che mi è già partita la nostalgia preventiva per la fine dell’asilo di Mademoiselle C e Signorina A. Contemporaneamente coltivo da settimane se non mesi una certa malinconica incredulità circa il loro imminente ingresso alle elementari. Quella struggente sensazione del tempo che fugge via che, appena ieri avevi tra le braccia dei colibrì e ora che si sono trasformati in aquilotti stai per assistere al primo volo verso la scuola dell’obbligo.
Ieri pomeriggio abbiamo portato le tre pulcine a fare merenda all’ombra delle cicogne nel centro di Racconigi. La circostanza per la quale questa scampagnata ornitologica sia avvenuta proprio il giorno della Festa della Mamma è una coincidenza talmente geniale da essere accaduta totalmente a caso.
L’aria calda da tarda primavera singolarmente mescolata al verde tenero delle foglie di inizio primavera, distese di margherite in fiore, un’ottima compagnia, la sorpresa di vedere da vicino decine di pennuti, tutto ha concorso ad un pomeriggio di buon umore.
Il Centro Cicogne esiste dal 1985 e la prima cosa assolutamente sorprendente è che per me ieri fosse la prima visita. Cosa ho fatto negli ultimi 30 anni di vita?
Comunque sono animali molto grandi e questo proprio non me lo aspettavo, ma solo perchè talvolta non faccio attenzione alle cose. Perchè a pensarci due secondi in più, degli animali che col becco fanno servizio di facchinaggio portando neonati nelle case degli umani devono per forza avere un certo physique du role.
Quell’altra cosa che non ti aspetti, specie se sei una distrattona antropocentrica, è che loro stessi (femmine e maschi) sono degli eccellenti puericultori, iperimpegnati nell’accudimento dei loro cucciolotti. Ieri abbiamo avuto la fortuna (ovviamente fortuita) di vederle alle prese con la nutrizione dei loro sgraziati pulcinoni, così da farmi realizzare pienamente che hanno molto altro da fare rispetto a occuparsi della consegna a domicilio della nostra progenie.
I pulcinoni, poi, appena imparano a volare- tipo a meno di tre mesi dalla loro venuta al mondo- sono obbligati a seguire i genitori per chilometri di volo fino al nord-Africa.
Guardo loro, penso a me. Li riguardo, ripenso a me. Do loro un’ultima occhiata, alla fine mi risolvo a mettere la museruola alle mie malinconie. Forse non è il caso di drammatizzare i piccoli passaggi esistenziali dei mie pennuti, dopo tutto la scuola elementare è molto più vicina del Marocco.
P.S. L’immagine me l’ha gentilmente prestata la mia amica C (grazie C!). Il fatto che la cicognona abbia nel nido tre pulcini è, ovviamente, del tutto casuale.
P.P.S. A proposito di Festa della Mamma, nidi e malinconie. Nonna G, mia mamma, l’altro giorno mi ha confidato una cosa bella assai: “Io mi sono sentita vuota e un po’ inutile quando avete cominciato ad andare via, a non venire più in vacanza con noi. Ero triste e quel che non sapevo” mi dice con un sorrisone “è che ve ne siete andati in due e siete tornati in nove”.