Zibaldone (parte quarta)

Raccolgo qui, più che altro per non dimenticarle e creare una specie di backup, alcuni racconti di vita domestica, già affidati in passato allo status di fb. Qui la prima puntata, qui la seconda, qui la terza.

Signorina A butta un occhio ai fumetti di papà.

– Mamma, questo chi è?-
– Si chiama Corto Maltese-
– E come fai a saperlo?-
– Beh, lo conosco-
– Sì, ma come fai a sapere che sia proprio lui e non uno vestito uguale?-

(sarà mica che Diabolik s’è travestito da Corto?)

(Luglio 2016)

 

– Mamma, ma quanto tempo ci han messo gli inventori delle parole a pensarle tutte quante?-

(Luglio 2016)

 

– Miss T, di’ a papi che hai fatto una montagna di popò-
– Papiiiiiii, ho fatto una popò di montagna!-

(Luglio 2016)

 

– Ciao mamma- mi dice la prima Barbie di Mademoiselle C, nuova fiammante, che zompetta sul lavello della cucina, parlando con la voce della sua giovane padrona.
– Buongiorno Barbie- le dico – ti vedo un po’ magretta: mangia un po’ che così ingrassi un pochino, dai.
– Ma ingrassa tu, va!- mi fa lei offesa.

(che caratteraccio, Barbie, e comunque ingrassare non è mica un anatema, ti farebbe un gran bene, tzè)

(Luglio 2016)

 

– Hanno cercato di rubare mammagialla, ma lei è stata bravissima: ha resistito e non si è lasciata portar via- racconto così alle bimbe il recente tentato furto della mia utilitaria color pulcino.
– E adesso dov’è?-
– Dal dottore delle macchine-
– Perché?-
– Perché non partiva più-
– Ah-

– Mamma?-
– Dimmi Signorina A-
– Certo che il ladro era veramente un pasticcione-
– Dici?-
– Scusa mamma: l’ha rotta per portarla via, ma se il risultato è che non si accende più, neanche lui poteva portarsela via. Che sciocchino.-

(logiche ineccepibili)

(Luglio 2016)

 

– Mamma, perché non andiamo spesso a casa di X e Y?-
– Perché hanno una casa piccina piccina e noi gliela riempiremmo tutta –
– Perché hanno una casa così piccola?-
– Perché sono due, non gli serve molto spazio-
– E se poi gli nascono dei bambini?-
– Magari non ne vogliono, mica tutti hanno dei bambini-
– Ah no?-
– No –

– Mamma?-
– Dimmi, Mademoiselle C-
– Io i bambini li voglio, ma proprio non voglio un marito-
– Sì, lo so-
– Posso usare quello di Signorina A?-

(being twins)

(Luglio 2016)

 

Nel lettone abbracciata a tutte e tre.

– Al mondo non c’è nessuno più fortunato di me- dico.
– Mmm, mamma, mi sa che anche le altre mamme dicono lo stesso ai loro bambini –
– E cosa pensi, Mademoiselle C, hanno ragione anche loro?-
– No, no, la più fortunata sei tu-

(supremazie assolute)

(Luglio 2016)

 

Passeggiando in campagna dopo cena, comincia a cadere una leggera pioggerellina.

– Silenzio, bimbe! Sentite com’è bello il rumore della pioggia sulle foglie degli alberi! Mmm, e anche il profumo!-
– Mamma, guarda che questo non è profumo di pioggia, è profumo di libertà-
– Ah, sì, Mademoiselle C?-
– Sì, sì, mi pare proprio profumo di libertà-
– Sai perchè è profumo di libertà, mamma?-
– No, Signorina A, dimmi-
– La pioggia fa venire fuori il profumo degli alberi e sono gli alberi del bosco che proteggono la nostra libertà. Dentro un bosco tutti siamo liberi-

(filosofeggiar all’imbrunire)

(Luglio 2016)

 

Titolo: consegnare piccole confidenze tra donne e riceverle dopo giorni come una tranvata di boomerang in pieno volto.

Svolgimento:
Mi preparo per una fugace doccia, mentre in bagno con me c’è anche Signorina A. Senza accorgermene, tolto il reggiseno, faccio un breve gesto di aggiustamento della mercanzia.
– Mamma, perché ti sei toccata le tette?-
– Boh, forse per aggiustarle un po’…sai che una volta mi stavano su così- le dico, alzando le braccia mentre lei registra con interesse.

Ho tempo a dimenticare questo piccolo episodio quando, giorni dopo, mostro orgogliosa alle bimbe il mio nuovo acquisto.
– Ragazze, come mi sta questo vestitino?- trotterello festante verso di loro.
– Mmm – mi risponde dubbiosa Signorina A fissandomi il busto – mamma, aspetta…alza le braccia.
– Perché – chiedo ignara, compiendo comunque il gesto richiesto.
– Ah adesso sì che ti sta bene –

Ecco, se mi incontrate in giro con le braccia al cielo, sapete perché.

(Luglio 2016)

 

– Mamma, ma Babbo Natale perchè non ha mai pensato di far diventare tutti buoni, come regalo? 

ovvero: di come non è mai troppo presto per deresponsabilizzarsi.

(Agosto 2016)

Miss T, nemmeno tre anni, è sul lettone mentre mi preparo per la notte.
– Mamma, che bbutta-
– Cosa è brutto, Miss T?- le chiedo mentre mi infilo il pigiama.
– Ah, no, adescio sei di nuovo bella…mamma bella vestita, bbbutta nuda-

Cedesi autostima, praticamente mai usata, come nuova.

 

(Agosto 2016)

 

(breve genesi del senso di responsabilità, dell’ansia e dei suoi antidoti efficaci)

Signorina A e Mademoiselle C finora non si sono curate che distrattamente dei loro primi compiti delle vacanze.

Ieri sera:

-Mamma, lo sai che la mattina mentre non mi sono ancora proprio svegliata comincio ad agitarmi?-
-Davvero, Signorina A? E perché?-
-Perché penso alla scuola, mi viene paura di non svegliarmi in tempo-
-Ah, perché pensi che sia già iniziata e non devi arrivare in ritardo?-
– No, mamma, ho paura di non svegliarmi in tempo per finire i compiti-
– Ah-
– Però oggi ho scritto tutte quelle pagine sul quaderno giallo ed è stata una buona idea, perché sapere di averle fatte domattina mi farà dormire meglio-

(Agosto 2016)

 

– Mamma, ma come mai a nessuno è mai venuta l’idea di vivere su un’altra Terra? Ci sono così tanti pianeti in giro! Strano…-

(prodromi di fantascienza)

(Agosto 2016)

– Mamma, si può asciugare un asciugamano con un altro asciugamano?-

Signorina A, su Rieducational Channel.

(Settembre 2016)

 

Miss T, all’alba della nostra nuova avventura felina.

– La nottra gattina ci può innamorare con Pella?-

(Pella è Perla, la cagnetta dei nostri amici).

L’amore non è questione di genere e forse nemmeno di specie.

(Settembre 2016)

 

Mademoiselle C, mentre decide scrupolosamente se fare o meno l’esercizio proposto dall’insegnante di acquaticità.
– Non sarà pericoloso, guarda, lo fanno anche quei bimbi che sono un po’ più piccoli-
-Lascia perdere, Papi, più sono piccoli più sono incoscienti-

(Settembre 2016)

 

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10 pensieri su “Zibaldone (parte quarta)

  1. Leggere righe tutte d’un fiato e accorgersi che c’è più filosofia, competenza e maturità in queste uscite “bambinesche”, che in migliaia di euro spesi da eruditi psicologi….
    Inoltre sono d’accordo sui pianeti, ce ne sono così tanti! Io avrei una lunga lista di persone da destinare a qualche altro pianeta, lontano, molto lontano possibilmente.

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