Oscillo, ho sempre oscillato, continuo ad oscillare

– Mamma, perché hai quella maglia?- mi ha chiesto recentemente Mademoiselle C a proposito di una vecchia T-shirt verde bosco, attualmente derubricata a pigiama, su cui campeggia in bianco la dicitura “staff”.

– È che da quando avevo 17 anni fino a poco prima che voi nasceste facevo l’animatrice in oratorio- rispolvero un passato prossimo e remoto insieme.

– Uh, mamma, dai fallo ancora!- mi incita Mademoiselle C, a cui l’idea di quella me pare piacere particolarmente.

– Ehm, ma no, Mademoiselle C, come farei a fare volontariato ora con voi tre, il lavoro e tutto il resto?

Mademoiselle C rimane contrariata. Ci penso su. Mi dispiace che loro tre non vedano in me il senso di regalare il tempo a qualcuno. È brutto che tra le tante cose che mi osservano fare non ci sia un attimo di cura libera e disinteressata verso qualcuno fuori dalla cerchia degli affetti. Una causa difesa, un diritto negato per cui combattere, un’arte, seppur minuscola da trasmettere, un piccolo aiuto.

Per ora mi dico che ci sarà un momento in cui riprenderò ad aprire il rubinetto del tempo per la solidarietà disinteressata. Non mi sento di sovraccaricarmi anche di questo ulteriore motivo per alimentare la mia inadeguatezza. Per egoismo e istinto di autoconservazione sposto la questione a un tempo indefinito ma già pensato, futuro anteriore.

Ma questo proposito, per quanto onesto nelle intenzioni, non mi rassicura fino in fondo, non mi impedisce di oscillare.

Oscillo, ho sempre oscillato, continuo ad oscillare tra la consapevolezza che anche nelle cose piccole, se fatte con coscienza, impegno e buon cuore, si può dare il proprio contributo e la convinzione che, invece, si potrebbe fare di più. Oscillo tra il sentirmi madre di tutti i bimbi in mare, in guerra, ammalati, indigenti, morti ammazzati e l’occuparmi unicamente delle mie tre. Oscillo tra il desiderio di impegnarmi per una causa giusta e l’incapacità di sceglierne una su tutte. Oscillo come un diapason che dà la nota sbagliata, come un dondolo polveroso che cigola a ogni spinta, come un ponte tibetano in balia del maestrale, un vecchio cuore in aritmia, il battacchio di una campana stonata.

Oscillo e oscillo. Oscillo e quando sono su, so che tornerò giù.  Oscillo e quando sono giù non c’è nulla che mi impedisca, prima o poi, di tornar su.

7 pensieri su “Oscillo, ho sempre oscillato, continuo ad oscillare

  1. Dal 1988 al 2012 compreso, ho dedicato molto del mio tempo alla comunità, per quelle cose che sapevo fare e che mi venivano richieste, naturalmente a titolo gratuito. Ma, sposandomi, avevo abbandonato il mio lavoro precedente al matrimonio e avevo una figlia sola. Perciò fu abbastanza facile gestire il tutto. Credo che nella tua situazione tu faccia bene a non sovraccaricarti di impegni extra ai già numerosi che hai. Ci sono delle priorità e delle scelte che si devono fare, mi sembra che tu le abbia fatte in modo consapevole e corretto.
    Un abbraccio.
    Buon fine settimana.

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