Zibaldone (parte sedicesima)

Raccolgo qui, più che altro per non dimenticarle e creare una specie di backup, alcuni racconti di vita domestica, già affidati in passato allo status di fb. Qui la prima puntata, qui la seconda, qui la terza, qui la quarta, qui la quinta, qui la sesta, qui la settima, qui l’ottava, qui la nona, qui la decima, qui l’undicesima, qui la dodicesima, qui la tredicesima, qui la quattordicesima, qui la quindicesima.

– Mamma, secondo te le gocce di pioggia urlano di paura mentre precipitano giù dal cielo?

(gli esercizi di empatia di Signorina A riguardano un po’ tutto)

(maggio 2019)

– Mamma, dobbiamo cambiare il mio spazzolino, guardalo: è tutto spettinato-

(Mademoiselle C crea nuovi legami linguistici tra le cose)

(aprile 2019)

Signorina A assiste a una mia telefonata con un collega, con il quale, nonostante la confidenza, manteniamo un registro ironicamente formale.

– Mamma, ma perché gli dai del lui?

(quando la lingua non rende giustizia all’identità di genere, beh, ci pensa Signorina A

(marzo 2019)

– Signorina A, ti è piaciuto di più il Museo Egizio o il MAO?
– Il MAO.
– Davvero? E perché?
– Gli egizi parlano solo di re o di morti. E pure i morti di cui parlano sono solo re.

(marzo 2019)

– Mamma, per la Quaresima posso fare il digiuno dai compiti?

(opportunità, secondo Mademoiselle C)

(marzo 2019)

– Indovina se all’asilo siamo più femmine o più maschi!
– Mi sembra più maschi, Miss T.
– Brava, mamma! E sono di più i maschi che fanno ridere o quelli normali?

(quando si dice “essere speciali”)

(marzo 2019)

Mademoiselle C di fronte al mare agitato.
– Certo che le onde sono proprio feroci.

(spesso dico di lei che è creativa; in fondo creare è anche vedere un legame sconosciuto tra le cose che si conoscono)

(marzo 2019)

Preghiera della sera.

“Grazie che fai tornare la primavera”.

(Miss T se ne intende di #sentimentibelli)

(febbraio 2019)

– Mamma, ma tu, tra tutti i lavori che fai, quale preferisci?
– Perché, Mademoiselle C, quanti lavori faccio secondo te?
– La mamma, tenere in ordine la casa, la scrittrice e quell’altra cosa che fai lì, sì, l’agronoma.

(PS.segue classifica, che non rivelerò)
(PPS. sono scrittrice solo nei miei desideri, ma probabilmente ne parlo così tanto da farlo credere in giro)

(febbraio 2019)

Con il giovane F, beneamato nipote quattordicenne (voce ormai maschile, altezza abbondantemente superiore alla mia, peluria adolescenziale sul viso) ripassiamo l’evoluzione delle stelle.

– E se sono troppo piccole che succede, F?-
– Non si sviluppano e rimangono nane brune-

– Zia?
– Eh.
– Nane brune come te.

(soddisfazioni cosmiche)

(febbraio 2019)

Miss T scopre il mondo attraverso i primi esperimenti di lettura.

– Mamma cosa vuol dire Golia?-
– Niente, è il nome proprio di quelle caramelle-
– Ah, se lo sono inventato?-
– Sì-
– Anche le caramelle se le sono inventate, giusto?-
– Eh, sì, a un certo punto qualcuno se l’è inventate-
– E anche la parola “inventato” è inventata!-

(l’immaginazione modella il mondo)

(gennaio 2019)

Mademoiselle C a cena racconta la trama di “Un sacchetto di biglie”.

– …e poi prendono in giro Maurice (o era Joseph? ndr) perché si mette a piangere-
– Scusa, e perché lo prendono in giro?- interviene, piuttosto seccata, Signorina A.
– Perché è un maschio e i maschi non potevano piangere- la informa Mademoiselle C.
– Le femmine sì e i maschi no? Tutti devono poter piangere-

(la parità di genere secondo Signorina A)

(gennaio 2019)

– Facciamo che io ero la maestra di religione. Comunque non ti preoccupare, quando ti interrogo ti chiederò cose facili-
-Tipo?-
– Tipo se è vero che Dio può tutto come Mary Poppins-.

(i riferimenti teologici di Mademoiselle C)

(gennaio 2019)

4 pensieri su “Zibaldone (parte sedicesima)

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